In queste vacanze mi sono ritagliata uno spazio per fare due delle mie cose preferite. La prima è iniziare a studiare una nuova lingua: immergermi in un sistema di scrittura affascinante e completamente diverso dal nostro e allenare la mente a ragionare in modo nuovo è un modo perfetto per iniziare l’anno con una sfida stimolante!
L’altra è - indovina un po’ - riflettere sull’anno trascorso e immaginare quello nuovo. Ok lo so, non è molto originale.
E sì, so anche che la separazione tra un anno e l’altro è del tutto arbitraria, e che tra il 31 dicembre e il 1° gennaio c’è solo una cesura immaginaria. Ma i giorni tra Natale e Capodanno sono un momento di sospensione che ben si presta al rallentamento e alla riflessione. E così, in questa pausa, ho ripercorso le scoperte più significative di quest’anno, le parole che mi hanno guidata, i traguardi raggiunti.
Ho pensato agli ultimi giorni di scuola, che mi hanno regalato una conferma preziosa: quando i miei alunni mi hanno parlato di alcuni problemi relazionali che stavano creando un clima pesante in classe impedendo loro di concentrarsi sulle attività scolastiche e sullo studio, ho capito ancora una volta che il benessere emotivo viene prima di tutto. Prima delle strategie didattiche, della tecnologia, delle metodologie. Se non c’è spazio per le emozioni, non c’è spazio per imparare.
Quest’anno ho visto questa consapevolezza prendere forma in modo sempre più chiaro: nei laboratori teatrali, in cui esploriamo emozioni e creiamo storie insieme, e nel TEDx talk che ho fatto a giugno. Dopo anni passati a guardarli sognando di farne uno, è stata un’occasione unica per mettere a fuoco le parole chiave che mi guidano in classe: l’apprendimento come esperienza attiva, fatta di sperimentazione, relazioni autentiche e spazio per la creatività. Un percorso che è naturalmente confluito in questa newsletter, altro piccolo sogno realizzato nel 2024.
E per il 2025? Ecco le parole che voglio portare con me, i semi da far germogliare in classe e fuori:
Coltivare connessioni autentiche
Fare spazio all’introspezione
Allenare attenzione e gentilezza
Nutrire la creatività
Prendersi cura della salute emotiva
Coltivare la pazienza (nel senso di capacità di “vivere le domande”, come nel pensiero di Rilke che trovi più avanti 👇)
Weekly spark ✨
A proposito di “salute emotiva”, condivido alcuni spunti particolarmente interessanti che ho trovato negli articoli dello psicologo Nick Wignall:
L’intelligenza emotiva ci permette di capire come funzionano le emozioni, ma non basta: bisogna anche “esercitarsi” e applicare le conoscenze attraverso un vero e proprio “allenamento emotivo” (emotional fitness) fatto di abitudini ed esercizi volti a rafforzare la nostra salute emotiva. È come imparare a suonare uno strumento: non basta conoscere la teoria, bisogna esercitarsi!
Le emozioni sono delle “messaggere”: ci dicono qualcosa di importante su di noi. Non esistono emozioni “negative” - anche perché non possiamo controllarle. Quello che possiamo controllare sono i nostri pensieri e le nostre reazioni.
Di fronte alle emozioni “difficili” da gestire, Wignall suggerisce un atteggiamento “amichevole” (friendly mind): invece di combatterle, possiamo accoglierle come “amiche” che hanno qualcosa da rivelarci.
La resilienza emotiva non sta nel governare le emozioni (impossibile!), ma nel gestire la nostra risposta ad esse. È la capacità di continuare a “funzionare” in modo sano e produttivo anche quando proviamo emozioni difficili come rabbia, ansia o paura.
Se vuoi approfondire questi temi, trovi qui gli articoli completi:
E a proposito di “pazienza” e capacità di accogliere anche ciò che è difficile o incompiuto, ecco il pensiero di Rilke che condivido sempre con i miei alunni:
Lascia alle tue idee la propria quieta, indisturbata evoluzione, che viene dal loro interno e che da niente può essere forzata o accelerata.
Tutto è: portare a compimento la gestazione – e poi dare alla luce…
[...]
Abbi pazienza con tutto ciò che è irrisolto nel tuo cuore, e cerca di amare le domande stesse, come se fossero delle stanze chiuse a chiave, o libri scritti in una lingua straniera.
Non cercare ora risposte che non ti possono essere date perché non sei in grado di viverle.
Il punto è vivere ogni cosa. Vivi le domande ora.
Forse così, a poco a poco e senza accorgertene, in un giorno lontano arriverai a vivere le risposte.
- Rainer Maria Rilke, 1903
Briefe an einen jungen Dichter (Lettere a un giovane poeta)
Laboratorio 🎨
Ecco due brevi esercizi di scrittura introspettiva che spesso propongo ai miei alunni nei momenti di passaggio (dopo Capodanno, alla fine di un anno scolastico o quando si chiude un ciclo). Puoi farli tu (te lo consiglio!) o proporli ai tuoi alunni, adattandoli al contesto.
A. Uno sguardo all’anno trascorso
Quali sono state le tre esperienze (o i tre traguardi) più significative/i di quest’anno?
Che cosa hai imparato di nuovo su di te?
Che cosa ha funzionato particolarmente bene (in classe)?
Che cosa vorresti cambiare o migliorare?
Quali momenti ricorderai con più gioia?
Che cosa dell’anno trascorso vuoi portarti nel nuovo anno?
B. Immagina il futuro
Per iniziare a esplorare:
Scegli tre obiettivi importanti per te
Per ognuno, chiediti:
Che cosa (di te) potrebbe ostacolarti?
Come dovrai essere per raggiungerlo?
Come saprai di averlo raggiunto?
Che cosa cambierà?
Come ti sentirai?
Per questo esercizio puoi anche prendere spunto dalla foto qui sotto, tratta da Welcome to the Creative Club di Pia Leichter (una coach con cui ho avuto l’opportunità di lavorare personalmente): il libro è una splendida guida su come esplorare e liberare la creatività, con tanti esercizi pratici come questo.
Ti auguro un 2025 ricco di connessioni autentiche, spazi per vivere le domande, salute emotiva e creatività. ✨🥂
またね!
Grazie ,buon anno 2025,pieno di entusiasmo,fantasia, gioia. Spero anche io di trovare un lavoro che mi appassioni !!!