[Mio capitano #21] Sguardi sensibili
Un libro e un'attività per educare ai diritti umani in classe
“L’odio ti distrugge, è come un mostro che ti divora da dentro, ti toglie tutto. Me ne rendevo conto, eppure per anni ho odiato tutti i serbi. Mi sembrava un atto di giustizia nei confronti di Faris e della mia città, Srebrenica. Ho sognato la vendetta, una violenza giusta che cancellasse tutta la violenza che avevamo subito, che mettesse le cose in pari. Poi, però, ho capito che giustizia e vendetta non sono la stessa cosa. [...] Ho deciso che basta, non avrei odiato più nessuno… Ho vissuto dentro un assedio, so cosa vuol dire sentirsi un animale in gabbia. Per questo non permetto a niente e a nessuno di imprigionarmi di nuovo, nemmeno al mio odio.”
Marco Erba, Città d'argento
Quando devo affrontare temi difficili e crudi con i miei ragazzi, Città d'argento è sempre in cima alla lista delle letture che propongo.
Un libro che parla di guerra, violenza e genocidio - quello di Srebrenica - in modo asciutto ma delicato, mai retorico.
Un libro che racconta la violenza che genera violenza, permettendo agli adolescenti (terza media e biennio) di avvicinarsi agli abissi della storia umana e di riflettere su come superare le logiche dell’odio.
L’altro giorno, in classe, abbiamo letto insieme alcuni capitoli in cui si parlava di violenza carnale e di figli uccisi davanti ai padri. Ho chiesto loro di sottolineare le frasi che li avevano colpiti e di dirmi il perché. Ognuno di loro si è soffermato su dettagli diversi, su sfumature personali.
Diversi punti di vista, “punti di ascolto” e “punti di sensibilità”, come mi piace definirli: ognuno è toccato in modo unico, ma tutti sono toccati. La sensibilità si risveglia, si attiva. È uno dei tanti “laboratori di empatia” che propongo in classe.
In questo periodo stiamo affrontando temi duri: totalitarismi, genocidi, violazioni dei diritti umani.
Non è facile, ma è necessario.
E proprio per questo ho progettato l’attività che ti propongo nel Laboratorio di oggi: un modo concreto per trasformare la riflessione in azione e per dare ai ragazzi gli strumenti per diventare protagonisti del cambiamento. 👇
Laboratorio 🎨
Ti propongo un’attività coinvolgente che unisce educazione civica, competenze digitali e creatività: la realizzazione di campagne di sensibilizzazione sul modello di Amnesty International.
Un modo efficace per trasformare i tuoi studenti in veri “attivisti dei diritti umani”.
Ecco il percorso step by step:
Fase di esplorazione
Lettura guidata, in classe, della Dichiarazione universale dei diritti umani;
Discussione per mettere a fuoco i concetti chiave e i diritti fondamentali.
Fase di ricerca
Esplorazione delle campagne Amnesty International sui social media
Analisi del loro stile comunicativo: cosa funziona? Perché?
Divisione della classe in gruppi di lavoro
Ricerca di casi concreti di violazione dei diritti umani nel mondo contemporaneo
Fase creativa
Scelta di un diritto umano specifico su cui concentrarsi
Creazione di una campagna di sensibilizzazione in stile Amnesty
Realizzazione di post Instagram utilizzando Canva
Ecco una galleria con alcuni esempi di campagne realizzate dai miei studenti👇:









I risultati di questa attività mi hanno davvero sorpreso.
I ragazzi hanno creato campagne di una potenza comunicativa inaspettata.
Non solo hanno curato l’aspetto visivo con grande attenzione, ma hanno anche sviluppato messaggi profondi e incisivi. Mi ha colpito vedere con quanto impegno abbiano ricercato dati, selezionato immagini e costruito slogan accorati e d’impatto.
Quello che è emerso va ben oltre l’esercizio scolastico: ho visto nei loro occhi una consapevolezza nuova, nelle loro parole un’urgenza di comunicare e sensibilizzare che non mi aspettavo. Hanno fatto proprie le storie e i diritti su cui hanno lavorato, trasformandoli in messaggi autentici e toccanti.
L’empatia e il senso di giustizia non sono (sempre) doti innate: vanno coltivate con pazienza e costanza e, come educatori, abbiamo la responsabilità di accompagnare i ragazzi in questo percorso di crescita emotiva e civica.
Quest’attività ti permette di lavorare su più livelli: mentre i ragazzi esplorano i diritti umani e creano le loro campagne di sensibilizzazione, stanno anche sviluppando quella sensibilità che permetterà loro di riconoscere le ingiustizie e desiderare di cambiarle.
Non stupirti se all’inizio alcuni sembrano indifferenti o distanti: è normale.
La sensibilità va risvegliata piano piano, attraverso esempi concreti, storie vere, attività coinvolgenti. E soprattutto, attraverso il nostro esempio quotidiano di attenzione e cura verso di loro.
Se vuoi condividere le tue esperienze o hai domande su come realizzare quest’attività, scrivimi!
Grazie mille.L'anno scorso abbiamo parlato dei Diritti umani e di Amnesty International.Avevo realizzato io un power point sul diritto alla Pace,pensando anche agli obiettivi di Agenda 2030. Buona Domenica