[Mio capitano #31] Terreno fertile
Educare alle emozioni per coltivare umanità (con strumenti e approfondimenti)
In questi giorni mi stanno passando davanti due film diversi.
Nel primo, i protagonisti sono le ragazze e i ragazzi che sto incontrando a scuola e nelle piazze: giovani sensibili a quanto succede intorno a loro, pronti a far sentire la loro voce in difesa dei diritti umani. Mi riempio di gioia e commozione di fronte al loro entusiasmo e umanità. Altro che “giovani spenti, dormienti, apatici”, come vorrebbe un comune pregiudizio.
Ho sempre combattuto questa idea: più passo il tempo con gli adolescenti, più vedo in loro i semi di un cambiamento che mi ostino quotidianamente a coltivare, attraverso la lettura, la scrittura, l’educazione alle emozioni.
E il terreno che trovo è fertilissimo: in fondo erano bambini fino a ieri, sono ancora pieni di quel candore e purezza che consente loro di infiammarsi di fronte alle ingiustizie; ancora non blindati dietro a quel cinismo che indurisce e spegne, progressivamente, tanti adulti.
Nell’altro film che mi passa davanti, ci sono gli stessi adolescenti, ma fragili, ansiosi, esposti a mille pressioni sociali che li spingono a sentirsi inadeguati e a chiudersi in sé stessi o trasformare la loro vulnerabilità in aggressività, diventando a volte vittime di bullismo, altre carnefici. Quelli che a scuola vediamo distanti, oppositivi o demotivati, e che a casa spesso ci respingono perché non li capiamo.
La serie tv Adolescence, in cui un tredicenne viene accusato dell’omicidio di una sua compagna di scuola, esplora in profondità questo secondo scenario, evidenziando con chiarezza lo scollamento tra educatori e studenti. A dispetto del titolo, in realtà i riflettori sono essenzialmente puntati sugli adulti (insegnanti e genitori) che non riescono a comprendere né a prevedere le derive violente degli adolescenti perché non hanno idea delle pressioni emotive e dei contenuti tossici a cui sono esposti; come la cosiddetta incel culture, che trasforma la frustrazione di chi si sente rifiutato in rabbia e aggressione verso chi lo rifiuta. Tra adulti e ragazzi non c’è comunicazione, e questo diventa ancora più evidente nell’ultima puntata, in cui il crollo dei genitori inermi di fronte alla distanza che li separa dal figlio è un pugno nello stomaco.
A ben vedere, quelli che sembrano due film diversi, due mondi incompatibili, sono forse due facce della stessa realtà. E il punto di contatto siamo noi, gli adulti, che nel nostro modo di essere presenti o assenti, possiamo fare la differenza.
Gli adolescenti delle piazze e quelli che trasformano la loro frustrazione in rabbia sono gli stessi ragazzi: stessa energia, stesso slancio vitale. La differenza è che, nel secondo caso, mancano gli adulti pronti a intercettare questa energia, guidarla e farla crescere in una direzione sana. Mettendo a nudo quanto sia impossibile per genitori e insegnanti controllare tutto, Adolescence ci suggerisce che forse il controllo non è la strada. La vera chiave è una corretta educazione emotiva, che nasce dall’ascolto, dal dare nome alle emozioni, dal creare spazi di fiducia.
A scuola e a casa, possiamo fare molto in tal senso: possiamo aiutare i ragazzi a imparare il linguaggio delle emozioni, e offrire loro spazi sicuri in cui guidarli ad abbracciare le loro vulnerabilità invece di nasconderle o reprimerle; possiamo così accompagnarli nel costruirsi identità che non dipendano da validazioni esterne, che non abbiano bisogno di schiacciare le identità altrui per sentirsi al sicuro.
Così la loro sensibilità ed energia, invece di trasformarsi in difesa o attacco, potranno diventare cura - per sé e per gli altri.
Spark ✨
Condivido alcune risorse molto utili per approfondire i temi dell’educazione emotiva.
Il nuovo Manifesto dell’educazione emotiva + ciclo di webinar dedicati della casa editrice La Scuola. I webinar approfondiscono i 10 principi del manifesto con idee concrete e attività didattiche.
Una playlist YouTube in cui segnalo i webinar del dottor Ulisse Mariani, psicologo che ha sviluppato il metodo “Didattica delle emozioni” con prospettive davvero illuminanti.
Guida su incel culture per genitori: un articolo che aiuta a riconoscerne i segnali e dà alcune indicazioni su come intervenire con attenzione e delicatezza.
La mia collezione di risorse sull’educazione emotiva: letture, video e TED Talk.
Laboratorio 🎨
Per altre idee concrete per nutrire la sensibilità dei giovani, ti rimando alla newsletter “Cibo per l’anima” in cui ho raccolto diverse attività per stimolare riflessione etica ed empatia👇👇.