[Mio capitano #36] Pausa vigile

Scintille di fine anno 🎄✨

Finalmente una pausa, dopo la maratona iniziata a settembre.

Per questi ultimi giorni dell’anno, vorrei condividere una galleria di immagini dei carnet de voyage realizzati in classe dai ragazzi nelle ultime settimane (un’attività che avevo illustrato in questa newsletter 👇).

[Mio capitano #33] Il faut aller voir

Carnet de voyage

È una dimostrazione concreta di cosa possono fare i ragazzi quando nutriamo la loro curiosità, il loro pensiero e la loro sensibilità, a dispetto del solito pregiudizio sui giovani spenti e apatici.

Lo so, continuo a ripeterlo e non mi stancherò mai: io credo nei giovani, nella loro possibilità e volontà di costruire. Molto più che negli adulti, con la loro cieca ostinazione a distruggere.

Basta con questa narrazione tossica sulle nuove generazioni, che serve solo ad assolverci dalle nostre mancanze nei loro confronti. È più facile dire “non hanno voglia” che riconoscere quanto spesso siamo noi adulti che non sappiamo capirli, accoglierli e aiutarli a fiorire.

Tempo di una pausa meritata, quindi.

Per loro e per noi insegnanti (per i genitori no, per quelli mai…).

Gli insegnanti che, secondo un altro comune pregiudizio, lavorano “solo 18 ore”.

Diciotto ore, a parte quelle impiegate a preparare lezioni e percorsi coinvolgenti. Perché mica si improvvisa, come molti credono. Dietro c’è studio, pensiero, pianificazione. C’è lo sforzo di adattare e personalizzare per chi ha bisogno di rallentare e per chi, invece, cerca sfide più impegnative.

Diciotto ore, a parte quelle dedicate alle riunioni e ai colloqui con i genitori.

A parte quelle assorbite da una burocrazia spesso inutile.

A parte le serate e i weekend sacrificati a correggere compiti e verifiche.

A parte il tempo passato con i ragazzi, fuori dall’orario, per ascoltarli, aiutarli, esserci.

A parte le ore (in gran parte non pagate) spese su progetti extracurricolari come spettacoli teatrali, campionati di debate, laboratori creativi.

E poi diciamolo: il tempo non è solo quantità, ma anche qualità e intensità.
Sono le risorse emotive e mentali che mettiamo in gioco ogni giorno.
Sono la dedizione e la cura che riserviamo ai ragazzi per aiutarli a crescere.
A cominciare proprio da quelle 18 ore in classe, che sono tutto fuorché “leggere”. Sono ore ad altissima intensità.

E sì, ogni tanto una pausa ci vuole.

Prendiamoci un momento per riconoscerci ciò che facciamo ogni giorno, anche quando sembra invisibile. Per riconoscerci la cura che mettiamo nel costruire generazioni che (lo spero fortemente) saranno migliori di noi.
Più sagge, più umane, più costruttive (sempre che riusciremo in qualche modo a fermare la corsa verso la distruzione che il mondo degli adulti sembra aver intrapreso).

🎄Scintille di fine anno ✨

Dedichiamoci un po’ di tempo lento e vuoto, per il riposo, la riflessione e l’introspezione.
Ecco qualche spunto per accompagnarle:

• Derek Sivers, Hell Yeah or No: what’s worth doing: un libricino agile e snello per riflettere sul valore del tempo e su come impiegarlo al meglio. Visto che è la risorsa più preziosa, vale la pena chiedersi a che cosa dire “sì” (e soprattutto, a che cosa dire “no”).
  E sullo stesso tema, consiglio sempre una lettura (o rilettura) del De brevitate vitae di Seneca, uno di quei classici che continuano ad avere molto da dirci.

• Cristiano Corsini, La fabbrica dei voti. Sull’utilità e il danno della valutazione a scuola: un libro per riflettere sul ruolo della valutazione come occasione di crescita, tema su cui tornerò nella prossima newsletter.

• Webinar Laterza sui temi dell’attualità: uno sguardo sul mondo che non possiamo permetterci di distogliere. Si parla di guerra, genocidio, nazionalismo, antifascismo: temi pesanti, ma imprescindibili.
  Per continuare a tenere gli occhi aperti ed evitare un giorno di dire “non sapevo” o “non avevo capito”.
  Per alimentare la resistenza di oggi e costruire quella di domani.

Buone feste di riposo, ma con occhi e mente sempre vigili ✨